Molti sono i problemi che possono rendere difficile il nostro rapporto con l’operatore telefonico.
Ti è mai capitato di avere dei servizi telefonici attivi mai richiesti, fatture doppie, problemi di
migrazione o attivazione della linea in casa o in ufficio?
La soluzione c’è ed è molto semplice.
La prima cosa da fare è sicuramente chiamare il servizio clienti e cercare di farsi risolvere
rapidamente il problema.
Non sempre però ci si riesce, a causa di call center che non rispondono o ci lasciano in attesa per decine di minuti oppure per operatori a cui, ogni volta, dobbiamo raccontare da capo le nostre disavventure.
Se ti trovi in questa situazione, apparentemente senza via d’uscita, allora devi procedere in questo modo.
Per prima cosa, invia un reclamo scritto alla tua compagnia telefonica. Sicuramente faticherai a
trovare dove mandare il reclamo e a capire cosa scriverci.
Non ti perdere d’animo, c’è un apposito modello già predisposto per te, basta solo individuare quello relativo alla tua compagnia telefonica, compilare i campi e in pochi secondi il tuo reclamo sarà pronto da inviare. L’associazione sarà inoltre a tua disposizione per assisterti nell’eventuale fase successiva al reclamo.
Cosa fare se non accade niente?
Se non ricevi risposta entro trenta giorni dalla ricezione del reclamo (in tal caso hai diritto anche al pagamento di un indennizzo), o se la risposta non ti soddisfa, puoi avviare la conciliazione o presso il Co.Re.Com della vostra regione, oppure puoi rivolgerti all’associazione
Dalla parte del Consumatore, che ha un’equipe di conciliatori per redimere le controversie ed assisterti durante la fase della conciliazione, senza alcun costo per l’utente. Nel settore della telefonia il tentativo di conciliazione, prima di ricorrere all’autorità giudiziaria, è obbligatorio.
A conclusione della procedura di conciliazione, il conciliatore ti sottoporrà una proposta di definizione della controversia: se concordi puoi semplicemente sottoscriverla per accettazione. In caso contrario sarai libero di ricorrere al Giudice.
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